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Il tennis è ripartito da Palermo. La prima vittoria è dell’argentina Podoroska. La Trevisan elimina la Gatto Monticone

Cinque mesi dopo la sospensione, il tennis è ripartito da Palermo e lo ha fatto dal Country Time Club con il primo turno del tabellone di qualificazione. Sul centrale va in scena il derby azzurro tra Giulia Gatto Monticone (151 del ranking) e Martina Trevisan (153): sole cocente ed un gruppetto di spettatori sugli spalti. Per loro, per la gente che ha “conquistato” i 250 biglietti disponibili, misurazione della temperatura all’ingresso, gel per disinfettare le mani in ogni dove ed obbligo di mascherina anche in tribuna.

Si gioca anche sugli altri campi, ma senza pubblico e la prima a certificare la vittoria del nuovo corso è l’argentina Nadia Podoroska (172) che ha la meglio sull’ungherese Reka-Luca Jani (201) per 6-3 6-1 in poco più di un’ora (1h e 16’) di gioco.

La curiosità degli spettatori sul centrale è per il nuovo protocollo: ci sono solo tre raccattapalle, over 18, e così come i giudici di sedia indossano la mascherina fino al sorteggio del campo. Gatto-Monticone e Trevisan tengono naso e bocca coperta fino a quando non è il momento dei palleggi.

Le misure adottate per evitare i contagi da Coronavirus impongono mascherina e distanziamento anche per l’unico fotografo presente e per i cameraman che testano le attrezzature in attesa – da lunedì – di irradiare il segnale a 160 televisioni collegate in tutto il mondo.

In Italia saranno Rai e Supertennis a trasmettere le immagini del primo torneo dopo la sospensione. Una nuova era che impone controlli rigidi anche per arbitri (tutti sottoposti a tampone), giudici di sedia e raccattapalle (test sierologici).

Sotto gli occhi del capitano azzurro di Fed Cup, Tathiana Garbin, Trevisan va alla battuta e si aggiudica il primo gioco. Le sedie al cambio di campo sono distanziate ed i ventilatori alleviano alle giocatrici la calura siciliana. Trevisan appare più convinta e determinata e si aggiudica il primo set 6-4 per poi chiudere al secondo al tie-break 7-6 (6).

Alla fine il saluto è virtuale: niente stretta di mano, solo le racchette che si sfiorano. In fretta si va via dal campo per consentire agli addetti la sanificazione prima del nuovo match.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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