in

Davis Cup Finals, USA-Italia 0-1: grande prova di Fabio Fognini, Opelka ko in tre set

L’atmosfera è di quelle bellissime, i tifosi italiani si presentano in gran numero sullo Stadium 3 della Caja Magica e, consapevoli dell’impresa richiesta all’Italia per proseguire l’avventura alle Davis Cup Finals di Madrid, non mancano di incitare Fabio Fognini fin dall’inno di Mameli che ha preceduto quello statunitense. Il numero 12 del ranking mondiale regala alla Nazionale italiana il primo punto nell’undicesimo confronto diretto della storia contro gli Stati Uniti, vincendo il ventiduesimo match in carriera in singolare nella competizione a squadre: a cadere sotto i suoi colpi è Reilly Opelka che, fresco d’esordio assoluto con la maglia USA (ieri ha debuttato contro il Canada, perdendo da Vasek Pospisil), si è arreso con lo score di 6-4 6-7(4) 6-3 in un’ora e 52 minuti di gioco.

L’azzurro inizia l’incontro in risposta e, come prevedibile, ci mette un po’ a prendere le misure dei servizi di Opelka che, lo ricordiamo, è alto 211 cm. Al tempo stesso, però, si presenta preparato in battuta, mettendo il match su un binario a lui certamente favorevole. Nel corso degli ultimi allenamenti alla Caja Magica, capitan Barazzutti ha insistito molto su servizio e risposta che, contro Opelka, sono piu che importanti. L’adattamento alle bordate dell’avversario è, a sorpresa di tutti, più breve rispetto a quanto ci si sarebbe aspettati: il gigante statunitense lascia intravedere i soliti problemi negli spostamenti laterali (non è certamente la prima volta, come non sarà l’ultima) e commette una ingente quantità di errori in lunghezza in avvio di match.

Nel terzo gioco, la frazione d’apertura prende una piega tutta italiana: Fognini è bravissimo, da destra, a rispondere profondo col dritto ad una seconda scagliata da Opelka a 190 km/h che, mal posizionato, stecca inevitabilmente. Sul 30-40, ancora impeccabile l’approccio del ligure che fa giocare sempre un colpo in più all’avversario, inducendolo ad un break che vale il 2-1. Sulle ali dell’entusiamo, trascinato da praticamente tutto il pubblico, il classe ‘87 continua ad offrire una prestazione di livello altissimo, condita da diversi bei punti che finiranno sicuramente negli highlights post-match, che gli consente di restare saldamente al comando nel primo set.

Opelka prova a rimettersi in carreggiata, ma non è assistito dal suo tennis: giocando prevalentemente piatto e dovendo fronteggiare delle traiettorie piuttosto basse per i suoi standard (molto bravo Fognini a puntare su questo fattore…), il numero 32 ATP si prende inevitabilmente qualche rischio, continuando a sbagliare tantissimo in particolar modo col dritto. Anche nelle sporadiche discese a rete, comunque, l’americano è incappato in troppi errori, alcuni di questi frutto davvero incredibili: fa effetto, in particolare, una comoda volèe spedita in rete sul 40-15 del nono gioco. Nonosante questi problemi, a Opelka bastano alcuni servizi vincenti per domare le speranze di doppio break di Fognini, il quale fa però bottino pieno nel decimo game: avanti 5-4, non si fa intimidire dalle accelerazioni di Opelka, rimandando indietro la palla con velocità ancora maggiore. Sul 40-30, piazza una gran prima da sinistra attorno ai 200 km/h: Opelka non impatta bene e mette fuori, dunque è 6-4 Fognini in poco più di trenta minuti.

Inizio di secondo parziale piuttosto equilibrato con entrambi i giocatori che mantengono percentuali molto alte al servizio. Nel settimo game, quindi sul tre pari, c’è un piccolo passaggio a vuoto di Opelka non sfruttato (per meriti dell’americano) da Fognini: prima sbaglia col dritto in uscita dalla battuta, poi commette il primo doppio fallo del match e si ritrova sul 30-30. Il tennista di Arma di Taggia non riesce a procurarsi una chance per il break perché Opelka spara successivsmente due prime consecutive a velocità supersoniche sulle quali opporsi é impossibile per chiunque. Nel successivo turno di servizio di Opelka, è ancora un grandissimo Fognini a prendere in mano le redini del gioco: l’azzurro si spinge nuovamente sul 30-30, non riuscendo per la seconda volta di fila ad arrivare a palla break. La storia si ripete nuovamente sul cinque pari, ma Opelka non ha alcuna intenzione di arrendersi. Si giunge, così, al tiebreak: l’americano si ritrova avanti di due minibreak, poi Fognini ne recupera uno e accorcia sul 5-3. L’azzurro ha tantissimo da recriminare nel nono punto: dopo aver messo fuori dai giochi Opelka, posizionato oltre il corridoio dalla parte del rovescio, scende a rete ma sbaglia clamorosamente una volée a campo sguarnito. La conseguenza, illogica ma prevedibile vista la situazione, è una racchetta distrutta con annesso warning: il nervosismo prende il sopravvento nella mente di Fognini, Opelka ringrazia, vince 7-4 e allunga la contesa al terzo e decisivo parziale.

L’errore gravissimo commesso nel tiebreak produce in Fognini una voglia “matta” di rivalsa: l’azzurro tiene a quindici in apertura, poi aggredisce Opelka in risposta. Sciupa una chance di break sul 30-40, ma ai vantaggi è più lucido del suo avversario e con un grandissimo passante di dritto conquista il gioco del 2-0. La situazione di punteggio sorride sempre più al ligure che allunga sul tre a zero, confermandosi su livelli altissimi. Consapevole di avere la partita in mano, Fognini cerca di soffrire il meno possibile nei propri turni di battuta: concede le briciole allo statunitense che, pur provandoci continuamente, non riesce a rientrare in gara. Sul 5-3, il numero due d’Italia non si fa scoraggiare da un doppio fallo e chiude tenendo la battuta a quindici: esplodono i tifosi italiani, oltre allo stesso giocatore. Ora è tutto nelle mani di Matteo Berrettini, che tra poco affronterà Taylor Fritz.

STATI UNITI – ITALIA
Fabio Fognini (ITA) b. Reilly Opelka (USA) 6-4 6-7(4) 6-3

Dall’inviato a Madrid, Lorenzo Carini


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


Tagcloud:

All’Igor Gorgonzola Novara basta un’ora per travolgere il Khimik Yuzhny

Champions League, Brindisi batte lo Szombathely e torna in corsa