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ATP Finals 2019 – Londra: I risultati con il dettaglio del Day 5. In campo Matteo Berrettini e la sfida serale tra Novak Djokovic vs Roger Federer

Viste le partite di questi giorni mi sono fatto un’idea dello stato delle cose dei ‘nuovi’ tennisti. Ve le giro, se qualcuno ha idee sue mi piacerebbe saperle.

Zverev è un po’ una delusione: è passato da essere un 17-18enne un po’ disordinato e discontinuo ma con un gioco fatto di soluzioni ardite, a essere un cavallone che gioca di ritmo e di pressione, con poca fantasia e che se un po’ di sabbia gli va negli ingranaggi grippa senza reagire, continuando con lo stesso gioco ma più impreciso e man mano più insicuro. Mi diverte poco e mi pare abbia una mano un po’ di ghisa.

Medvedev è un cyber-umano. Cioè ha delle movenze un po’ meccaniche a volte, con il fisico allampanato che sembra fatichi a controllare e emozioni umanissime, che esprime a volte con sarcasmo, a volte con rabbia. E queste sue caratteristiche emotive possono essere la sua forza e la sua debolezza: non è uno che si arrende ma a volte va in cortocircuito da solo. Non entra in campo già battuto se di fronte ha uno degli ‘immortali’, ma ha alti e bassi che lo rendono imprevedibile. Mi piace questa sua umanità. Tecnicamente di dritto mi sembra faccia più fatica e a rete deve migliorare se vuole fare un salto di qualità. A volte arrivava lì dopo uno scambio e non era in grado di chiudere il punto e lo perdeva.

Tsitsipas ha una bella completezza tecnica ed esteticamente, come gioco, è un bel vedere, ma non ho capito ancora come gioca. Non ha un gioco riconoscibile. A volte sta a fondo, a volte va avanti, un po’ come se giocasse in base a quello che succede. Che può essere un’ottima soluzione ma è come se si giocasse sempre un tipo di gioco che conviene all’altro. Boh, forse sono io a non aver capito bene. COmunque in questo master sta giocando veramente bene, magari è il momento del salto in avanti. Chi ha tanto bagaglio tecnico deve mettere insieme le cose un tassello alla volta e ci mette più tempo, poi di colpo o quasi fa un salto (tipo Federer a 22-23 anni)


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