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Thorel: “PSA vuole occupare il terreno perso da FCA”

Prima un’offensiva nei confronti della chiarezza sulle emissioni, poi la dichiarata ambizione di diventare il primo costruttore nazionale, sfruttando le attuali difficoltà di FCA.

Gaetano Thorel, 51 anni, da 25 nell’automobile, attuale direttore generale del Gruppo PSA gioca sempre all’attacco, chiunque abbia di fronte. L’ibrido, un certo ibrido, lo convince poco? E lui propone: “Il cittadino deve sapere i livelli di emissione della propria auto e quindi il livello di attenzione ambientale: per questo si potrebbe utilizzare una semplice sigla, un bollino, che indichi il livello di inquinamento e di emissioni di CO2 che l’auto emette come si usa con gli elettrodomestici tramite le classi identificative da A a G». Questa la sua proposta lanciata durante un Convegno: «Il consumatore deve sapere che oggi chi acquista una auto termica euro 6 contribuisce ad una diminuzione delle emissioni di circa il 90-95% e questo e’ importante per una transazione sana che poi ci porterà all’elettrico”.

Oltre le proposte, Thorel manifesta senza schermi l’ambizione che gli offrono su un piatto d’argento non solo i numeri di vendite dei primi sei mesi dell’anno dei suoi quattro marchi, Peugeot, Citroën, Ds e Opel, (ricavi da 38,6 a 38,34 miliardi di euro ma margine operativo all’8,7% rispetto al 7,8% dell’anno scorso – +10,6% – e l’utile netto balzato da 1,7 a 2 miliardi – +17,6%) ma anche quelli  Nei quali il Gruppo PSA cresce nel mese del 13,35% (+4,91% da gennaio); con la quota che sale da 13,97 a 15,85% a luglio e nei sette mesi da 15,04 a 16,27%.

E nella conferenza stampa della scorsa settimana a Milano, con oltre 700 persone tra collaboratori del Gruppo e Dealers, Thorel ha disegnato molto chiaramente il percorso della sua strategia. 

“La divisione auto – ha detto Thorel – è cresciuta del 12,6% e l’Italia è il Paese europeo dove il gruppo Psa è cresciuto maggiormente, grazie anche ai veicoli commerciali”. Le auto che più hanno contribuito al successo del gruppo sono state la Citroën C3 (oltre 24.000 immatricolazioni e terzo modello più venduto in Italia nel segmento B) e la gamma dei Suv che, grazie ad un’ampia offerta rappresenta oltre il 43% del mix di vendite (40.840 immatricolazioni). Con Opel davanti a tutti, compreso l’exploit DS (Italia secondo mercato) e i numeri positivi di Citroën e Peugeot. Questo in attesa dei 15 lanci entro il 2020: dalle ibride plug-in DS7 Crossback E-Tense, Peugeot 3008 e 508, Opel Grand Land X e Citroën C5 Aircross e tre novità da svelare, mentre le elettriche pure saranno Opel Corsa-e, Peugeot e-208 e e-2008, DS3 Crossback E-tense, e altre tre novità

“Entro il 2025 – ha spiegato Thorel – tutte le vetture del gruppo avranno una versione elettrificata. Proprio per questo ci stiamo attrezzando affinchè anche la nostra rete interna sia pronta. L’accordo tra Enel X e  gruppo Psa offrirà tre diversi pacchetti a seconda del cliente. Uso cittadino, wallbox casalinga e mix tra le due esigenze. Con i lanci previsti e questi accordi dobbiamo fare qualcosa di grande. Ai concessionari l’ho spiegato bene. L’obiettivo è di occupare il terreno che sta perdendo FCA. Con la rinuncia a rifare la Punto hanno di fatto abbandonato il segmento B e questo è il nostro territorio”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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