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Il rendimento degli italiani negli Slam 2018: i miei voti

Anno Slam ricco di soddisfazioni per i colori azzurri, con un picco bellissimo e indimenticabile più tanti risultati incoraggianti che fanno ben sperare per il 2019 e che sanciscono la crescita di un movimento decisamente in salute. Analizzeremo le prestazioni dei giocatori, partendo dalle zone alte della classifica.

Fabio Fognini: voto 7.5. Ottavi di finale a Melbourne e Parigi, un terzo turno sulla superficie a lui meno congeniale (l’erba di Wimbledon) e un solo Major fallito, con il secondo turno a New York dove sicuramente avrebbe potuto raccogliere di più. Stagione positiva per il ligure con dei risultati in linea con il resto dei tornei: costanza di risultati, alcuni picchi anche se manca il vero, grande exploit. Per il numero 1 d’Italia la sfortuna di aver incontrato un grande Cilic sulla terra parigina al 4T, ma anche il rimpianto di un match di 3T contro Vesely a Wimbledon in cui forse non ha creduto fino in fondo alla vittoria e soprattutto la sconfitta contro Millman al secondo turno di New York, in uno spicchio di tabellone che ha poi regalato la gioia della carriera proprio all’australiano, complice un Federer non al meglio. Il 2019 regalerà a Fabio un main draw australiano con un’ottima testa di serie: fin da subito bisognerà dar seguito a questo buon 2018.

Marco Cecchinato: voto 10. L’exploit di una vita, il risultato che fa sorridere e sognare un Paese intero, una semifinale Slam raggiunta dopo un’eternità di tempo da un tennista italiano: a Parigi Marco scrive una pagina bellissima del tennis italiano e si lancia nell’élite di quello mondiale. Su terra il Ceck visto a Parigi vale la top5, dovrà quindi salire sulle altre superfici: il resto dei risultati Slam 2018 sono assai deludenti con primo turno di quali non superato a Melbourne, più due primi turni a Wimbledon e New York. Quella semifinale però brilla di una luce troppo bella per non regalare un 10 pieno alla stagione Slam del siciliano con la speranza che l’anno prossimo saprà farsi valere anche lontano dal rosso.

Andreas Seppi: voto 7-. 4T per l’altoatesino a Melbourne, 1T a Parigi, 2T tanto a Wimbledon quanto a New York: una stagione iniziata benissimo e poi in calando per i noti problemi fisici. A 34 anni e con un fisico che sta rendendo la vita difficile era difficile però pretendere di più…

Matteo Berrettini: voto 7.5. Primo anno Slam per BBB: un terzo turno bellissimo a Parigi su quella terra battuta che per molti non è la sua superficie (…), secondo turno a Wimbledon con un bellissimo match d’esordio vinto con i nervi in 5 set contro l’americano Sock, un passaggio a vuoto a New York con un’uscita all’esordio dove si poteva e doveva fare di più. Un primo anno con i fiocchi e un 2019 in cui spiccare il volo.

Lorenzo Sonego: voto 6.5. Stagione di conferme ad alti livelli per Lollo: in Australia arriva il primo squillo dell’anno con le qualificazioni superate e un secondo turno raggiunto in cui si rivela al grande pubblico. Le quali però si rivelano scoglio insormontabile nel resto dell’anno: se a Parigi però arriva un disco rosso, a Wimbledon e New York Sone-Go viene ripescato e da lucky loser vive due main draw Slam in più, una bella soddisfazione a questo punto della carriera. A Londra si ferma al primo turno mentre a New York arriva una bella vittoria in 5 set al primo turno in un match thriller contro il lussemburghese Muller: 2019 che andrà affrontato con una consapevolezza e una maturità nuove. Oramai il grande salto è stato compiuto.
Paolo Lorenzi: voto 5+. Il senese vive una stagione Slam sottotono, condizionata dai tanti problemi fisici. A Melbourne e Parigi arrivano due sconfitte al primo turno, mentre a Wimbledon e New York raggiunge il secondo turno, con la vittoria contro Edmund nell’ultimo Slam della stagione inattesa ma che fa ben sperare sul continuare nel circuito anche l’anno che verrà.

Thomas Fabbiano: voto 6.5. Se il 2017 era stato il grande anno di Fabbiano, in questo 2018 a livello Slam non è arrivata la consacrazione ma comunque un bel “piazzamento”: primo turno in Australia, secondo turno a Parigi, qualificazioni superate e un bellissimo terzo turno a Wimbledon, prima delle deludenti quali a New York. La speranza è che il 2019 sia quello della ripartenza e della costanza da top100, un livello che Thomas merita assolutamente per dedizione e tennis messo in campo.

Stefano Travaglia: voto 5. Qualificazioni fallite per Steto a Melbourne e Parigi, superate tanto a Londra quanto a New York, cui però non sono seguite vittorie nei due main draw: mi aspettavo di più da Travaglia, soprattutto alla luce di un anno libero da problemi fisici, quei problemi fisici che in passato lo hanno martoriato. Che il 2019 sia l’anno della consacrazione fallita in questo 2018?

Simone Bolelli: voto 4.5. Fortunato tanto a Parigi quanto a Wimbledon Chicco Bolelli quando viene ripescato da lucky loser (sull’erba supera anche il primo turno), deludente a New York dove non supera il 2TQ: il 2018 Slam del bolognese è tutto qui ed è negativo. Non ha mai superato le quali: il tennis visto contro Nadal a Parigi è di un livello stellare che se Bolelli mettesse in mostra maggiormente gli regalerebbe di certo una classifica migliore.

Menzione speciale infine per Federico Gaio che gioca un bellissimo tennis a New York e supera per la prima volta le quali di uno Slam. Bravo Federico!

Alessandro Orecchio


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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