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GP Germania F1 2018: la top 5 di un weekend nero per la Ferrari

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Doveva essere la giornata ferrarista perfetta, quella in cui Vettel avrebbe vinto per la prima volta il gran premio di casa consolidando ulteriormente il vantaggio in classifica su Hamilton, costretto, suo malgrado, a partire dalla 14° posizione.

E invece, in quel di Hockenheim, è andato tutto storto per i colori rossi, e non solo da un punto di vista sportivo. Perché mentre Vettel usciva rabbioso dalla sua monoposto, stampata impietosamente contro le barriere sotto la lieve pioggia della Foresta Nera, il pensiero era anche rivolto alle condizioni di Sergio Marchionne, ancora oggi ricoverato in terapia intensiva a Zurigo.

Un programma impeccabile che si è consumato rovinosamente nel giro di pochi istanti, e che serve su un piatto d’argento un assist al bacio per Lewis Hamilton, vincitore del Gran Premio di Germania al termine di una gara e di una rimonta magistrale, macchiata solo da una manovra che ha innescato polemiche.
Ma ad Hockenheim non si è vissuto solo il duello tra Vettel ed Hamilton. In una gara costellata da eventi improvvisi, soprattutto di natura meteorologica, si sono verificati episodi di ogni genere, alcuni dei quali posti sotto la lente d’ingrandimento della nostra “Top 5“.

1 – L’errore clamoroso di Hamilton in qualifica
La prima grande sorpresa del Gran Premio di Germania si verifica nel corso della Q3: Lewis Hamilton, dopo aver realizzato un tempo valido, decide di rientrare in pista per migliorare il suo crono. L’inglese della Mercedes spinge sul gas, finendo fuori traiettoria all’uscita della prima curva. Il campione del mondo in carica salta pesantemente sul cordolo, a tal punto che la violenza del contraccolpo causa un danno irreversibile alla sua monoposto, bloccata in 4° marcia. Hamilton esce dall’abitacolo per spingere disperatamente la sua Mercedes verso un lontano ed irraggiungibile traguardo. Ne consegue un 14° posto finale in griglia di partenza, che rovina i piani di disturbo al rivale Sebastian Vettel nella lotta al titolo mondiale. Un duro colpo per Hamilton e per la Mercedes, proprio nell’appuntamento con il gran premio di casa per il team tedesco.

2 – Vettel in pole, ma i pensieri della Ferrari sono rivolti a Zurigo
Dal canto suo, Vettel ringrazia Hamilton per il clamoroso regalo, conquistando la pole position di fronte al pubblico connazionale e stracciando il record della pista che apparteneva ad un altro ferrarista di nazionalità tedesca: Michael Schumacher.
Ma mentre il team si gode una meritata pole position, le emozioni più importanti ed umane corrono a Zurigo, e più precisamente nella sala dell’ospedale universitario dove si trova tuttora ricoverato in gravi condizioni Sergio Marchionne.
Proprio nella giornata di sabato infatti, a poche ore dall’inizio delle qualifiche, i vertici della FCA si erano riuniti in un’assemblea straordinaria per decidere il successore di Marchionne al timone della Ferrari, viste gli improvvisi peggioramenti fisici che non avrebbero consentito al manager italo-canadese di rientrare stabilmente alla guida del “cavallino rampante”.
Una notizia poi confermata direttamente da John Elkann tramite un comunicato stampa breve e doloroso, quasi un elogio funebre per una persona ancora impegnata nella sua battaglia più importante: quella per rimanere aggrappato alla vita.

3 – Vettel va contro le barriere sotto la pioggia. Hamilton ne approfitta e vince
Come previsto alla vigilia, la Ferrari di Vettel mantiene la classifica della corsa dopo un ottimo scatto alla partenza. Il tedesco accumula una distanza di sicurezza tra sé ed il suo inseguitore Valtteri Bottas, mentre Hamilton rimonta a suon di sorpassi dalla 14° alla 5° posizione.
La storia della gara cambia però drasticamente a due terzi della corsa, con un violento scroscio di pioggia che si abbatte in un solo punto del tracciato, rendendo la pista bagnata soltanto in corrispondenza della curva lenta prima dell’ingresso nel “Motodrom”.
Alcuni piloti optano addirittura per le gomme intermedie (vedi Verstappen), mentre altri faticano a tenere la vettura in pista nei tratti bagnati (vedi Raikkonen). Chi invece tiene la sua auto alla perfezione è Lewis Hamilton, che approfitta del caos generale per passare addirittura in seconda posizione, alle spalle di un Vettel comunque staccato di quasi 10 secondi.
Ma proprio mentre le telecamere inquadrano il bel duello per il podio, le immagini staccano all’improvviso su una Ferrari ferma nella ghiaia: quella di Sebastian Vettel.
Il tedesco commette un piccolo errore in fase di frenata sull’asfalto umido, ma sufficiente per perdere completamente il controllo della sua Ferrari, finendo dritto contro i pneumatici.
Viene subito applicato il regime di safety car, con Lewis Hamilton che manterrà la sua leadership dalla ripartenza fino alla bandiera a scacchi, vincendo clamorosamente il Gran Premio di Germania davanti a Bottas ed alla seconda Ferrari di Raikkonen.
Con questo successo, l’inglese torna nuovamente leader della classifica mondiale, accumulando un vantaggio di 18 punti su Vettel, a sua volta moralmente distrutto proprio a casa sua, in quella Hockenheim che avrebbe dovuto consacrarlo come candidato numero uno per il mondiale 2018.

4 – L’investigazione post-gara su Hamilton. La FIA assolve l’inglese e fa scatenare le polemiche
Soltanto al termine della gara, la FIA emana un comunicato nel quale intende valutare una possibile penalità da infliggere al neo-vincitore della corsa, ossia Lewis Hamilton. La Federazione pone sotto la lente d’ingrandimento la manovra dell’inglese della Mercedes, rientrato improvvisamente in pista dopo aver imboccato la corsia dei box.
Dopo ore di analisi, la mossa viene giudicata regolare dalla direzione gara, con una semplice reprimenda per il pilota inglese.
La vittoria di Hamilton viene dunque confermata, ma la decisione della FIA fa scoppiare enormi polemiche tra gli appassionati.
Un caso di “due pesi e due misure” che emerge sul web dove, di fianco al comunicato ufficiale della FIA, viene pubblicata la penalità di 10 secondi inflitta a Raikkonen nel Gran Premio d’Europa 2016, a seguito di una manovra molto simile a quella effettuata da Hamilton.
Una decisione che manda in bestia il popolo ferrarista, già deluso ed amareggiato dall’epilogo della gara di Vettel.

5 – Ricciardo e la Williams: storie di ritiri e difficoltà
L’incidente di Vettel occupa necessariamente le prime pagine di tutti i giornali, evidenziando una gara dall’esito deludente e sportivamente triste.
Ma il sentimento di amarezza non ha bussato soltanto alle porte del tedesco in quel di Hockenheim. Infatti, tra coloro che hanno seri motivi per essere delusi, spicca il nome di Daniel Ricciardo.
Il pilota della Red Bull, combattuto anche per decidere il suo futuro in F1 per il 2019, ha dovuto chiudere la gara anzitempo, complice un problema sulla sua monoposto che lo ha appiedato prima del traguardo. Germania indigesta per l’australiano, che già era partito in fondo allo schieramento in seguito ad una penalità per la sostituzione di alcune componenti. Nelle ultime tre gare, Ricciardo ha collezionato il poco invidiabile bottino di due ritiri, dopo il K.O. rimediato in Austria.
Situazione ancor peggiore anche per la Williams, in totale crisi di risultati. Il team inglese ha chiuso la gara di Hockenheim con entrambi i piloti ai box, proprio nel giorno del 700° GP in Formula del team si sir Frank.
Vedere uno dei team più gloriosi della storia in questo stato, è sicuramente un colpo al cuore per ogni appassionati che si rispetti.

GP GERMANIA F1 2018 ORDINE D’ARRIVO – Domenica 22 Luglio 2018


Pos     NR      Pilota          Team            Tempo/Gap
1       44      L. Hamilton     Mercedes        1:32'29"845     
2       77      V. Bottas       Mercedes        + 4"535 
3       07      K. Raikkonen    Ferrari         + 6"732 
4       33      M. Verstappen   Red Bull        + 7"654 
5       27      N. Hulkenberg   Renault         + 26"609        
6       08      R. Grosjean     Haas            + 28"871        
7       11      S. Perez        Force India     + 30"556        
8       31      E. Ocon         Force India     + 31"750        
9       9       M. Ericsson     Sauber          + 32"362        
10      28      B. Hartley      Toro Rosso      + 34"197        
11      20      K. Magnussen    Haas            + 34"919        
12      55      C. Sainz        Renault         + 43"069        
13      2       S. Vandoorne    McLaren         + 46"617        
14      10      P. Gasly        Toro Rosso      + 1 giro        
15      16      C. Leclerc      Sauber          + 1 giro        
16      14      F. Alonso       McLaren         Ritirato
17      18      L. Stroll       Williams        Ritirato
18      05      S. Vettel       Ferrari         Ritirato
19      35      S. Sirotkin     Williams        Ritirato
20      03      D. Ricciardo    Red Bull        Ritirato

CLASSIFICA PILOTI F1 2018


1       Lewis Hamilton          188
2       Sebastian Vettel        171
3       Kimi Raikkonen          131
4       Valtteri Bottas         122
5       Daniel Ricciardo        106
6       Max Verstappen          105
7       Nico Hulkenberg         52
8       Fernando Alonso         40
9       Kevin Magnussen         39
10      Sergio Perez            30
11      Esteban Ocon            29
12      Carlos Sainz            28
13      Romain Grosjean         20
14      Pierre Gasly            18
15      Charles Leclerc         13
16      Stoffel Vandoorne       8
17      Marcus Ericsson         5
18      Lance Stroll            4
19      Brendon Hartley         2
20      Sergey Sirotkin         0

CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2018


1       Mercedes                310
2       Ferrari                 302
3       Red Bull/Renault        211
4       Renault                 80
5       Force India/Mercedes    59
6       Haas/Ferrari            59
7       McLaren/Renault         48
8       Toro Rosso/Honda        20
9       Sauber/Ferrari          18
10      Williams/Mercedes       4

Fonte: http://feedproxy.google.com/~r/CircusFormula1/~3/sUoxX9VzDDo/gp-germania-f1-2018-la-top-5-di-un-weekend-nero-per-la-ferrari.php


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