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Giro d’Italia 2018 tappa 18: fuga per la vittoria, trionfo di Schachmann. Prime difficoltà per Yates

Maximilian Schachmann, già maglia bianca nelle prime giornate del Giro d’Italia 2018, sbaraglia la concorrenza sulla selezione della salita finale, vince il duello di nervi, scatti e controscatti con Mattia Cattaneo e Rubén Plaza trionfando così nella tappa numero 18, la Abbiategrasso – Prato Nevoso di 196 km, e regalando alla Quick Step Floors la quinta vittoria al corsa rosa numero 101, dopo il poker di Viviani.
La prima parte del trittico di arrivi in quota sulle Alpi Occidentali, che si concluderà a Cervinia sabato, ha visto una gara divisa in due, con una prima parte molto veloce e pressochè pianeggiante nei primi 180 km ed una seconda invece tutta in salita: ma il disinteresse degli uomini di classifica, con la mente rivolta alle prossime due tappe di montagna dove ci si gioca il Giro, ha aperto una autostrada ai dodici fuggitivi partiti da lontano in una situazione di corsa anestetizzata (come si è detto dalle ammiraglie, una giornata di pausa per i corridori in corsa per la generale). Per la prima volta in questa edizione, in pratica, la fuga è andata a segno sino alla fine.
Ma la tappa non è stata un mero trasferimento, anzi: smentendo le premesse iniziali, sul finale della frazione, nella salita conclusiva, la maglia rosa Simon Yates subisce il suo primo momento di défaillance cedendo 28 secondi da un terzetto composto da Tom Dumoulin, Domenico Pozzovivo e Chris Froome, autore dell’attacco decisivo all’ultimo chilometro, con il vincitore del Giro 2017 che accorcia sempre più il suo ritardo dalla maglia rosa. L’edizione numero 101, insomma è ancora aperta: nella generale Yates è sì in testa, ma il capitano della Sunweb si avvicina alla prima posizione con un gap di 28 secondi, mentre l’attuale terzo posto di Pozzovivo, sempre più in forma, registra un ritardo di 2’43”.  Segue un mai domo Froome con 3’22”, Thibaut Pinot a 4’24” e Miguel Angel López a 4’54”.

Giro d’Italia 2018 tappa 18: la cronaca

La fuga vincente. La prima fuga vera e propria si forma superati i primi 20 km, con un drappello di corridori composto da Mattia Cattaneo e Davide Ballerini (Androni Sidermec), Cristoph Pfingsten (Bora-Hansgrohe), Rubén Plaza (Israel Cycling Academy), Viacheslav Kuznetsov (Katusha-Alpecin), Jos Van Emden e Boy van Poppel (Lotto NL Jumbo), Marco Marcato (UAE Emirates), Giuseppe Fonzi ed Alex Turrin (Wilier Triestina), Maximilian Schachmann (unico uomo ad essere piazzato meglio in classifica, a quasi quaranta minuti dalla maglia rosa) e Michael Morkov (Quick Step Floors). All’altezza di Candia Lomellina, oltre i 30 km dal via, la fuga prende il volo con più di due minuti di vantaggio sul gruppo. La prima ora viaggia a medie di rilievo, ben 48,7 km/h e i battistrada accumulano via via un minutaggio sempre più elevato, sino a toccare i 10 minuti una volta che la corsa è entrata in territorio piemontese e che sfiora i 13 dopo Asti, quando ormai sono andati in archivio i primi 100 km di gara.
Sul GPM di Novello, quarta categoria, il primo a transitare è Fonzi, seguito da Ballerini e da Pfingstein: mancano 50 km e il vantaggio ormai si è assestato sui 13’30”, per sfondare quota 14 dieci chilometri dopo (con un van Emden su cui si abbattono gli strali degli altri fuggitivi, reo di non collaborare restando nelle retrovie). Nel gruppo, come è logico aspettarsi, controlla la Mitchelton-Scott.
Ai meno 25 si arriva così ai 15 minuti di gap, ma i primi piccoli scossoni avvengono ai meno 18, con van Poppel che prova a lanciare un attacco in solitaria: nel frattempo si avvicina il momento dell’ascesa finale di Prato Nevoso, con le pendenze più impegnative all’8% nei primi 7 km, con punte a doppia cifra. Il corridore della Trek-Segafredo riesce a rimanere da solo in testa, mentre il vantaggio sale ad oltre 16 minuti: è ormai pacifico che uno dei dodici uomini in fuga dalle prime fasi di gara vinca la tappa.

La salita finale. Gli ultimi 13 km sono quelli della scalata a Prato Nevoso, in cui viene ripreso van Poppel e pure superato dagli altri undici. Il primo a prendere il comando delle operazioni sulla salita, ai meno 10 km, è Marco Marcato, mentre van Emden e Fonzi si staccano: i battistrada restano in nove, mentre il prossimo a scattare è Rubén Plaza. Dietro di lui resistono a ruota Cattaneo, Schachmann e Pfingsten, ed è proprio il corridore della Androni a mettere in difficoltà la spagnolo con un attacco improvviso ai meno 7 km. Ma i tre rallentano consentendo a Plaza la possibilità di rientrare. Tocca quindi all’ex maglia bianca provare l’allungo, con Cattaneo che prova a rimettersi in scia. I due praticamente sono la nuova coppia al comando, con Pfingsten e Plaza che tentano il tutto per tutto per rimettersi nelle posizioni nobili. Questi quattro corridori si giocano la vittoria finale quando mancano 4 km al traguardo, mentre nel gruppo un redivivo Esteban Chaves crea l’andatura in testa.
Intanto Schachmann riparte seguito da Cattaneo: è la svolta della corsa ai meno 2 km, la selezione che pare definitiva nelle posizioni di testa. I due si alternano negli scatti, tra cui uno bruciante dell’italiano ai meno 1,4. Ma è proprio nell’ultimo chilometro che rispunta Plaza, deciso a sorprendere i due avversari e che non perde un metro rispetto agli altri corridori. Cattaneo, in difficoltà, perde terreno nei metri finali, e Schachmann s’invola verso il traguardo a braccia alzate.
Nel gruppo si stagliano Richard Carapaz (Movistar) e Wout Poels (Team Sky), che riesce a staccare Miguel Angel Lopez (Astana). Nel gruppo dei migliori anche Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida) e Davide Formolo (Bora-Hansgrohe). Si muove Tom Dumoulin nella fase finale della salita e riprende Carapaz, con Simon Yates e Pozzovivo a ruota. La maglia rosa però non reagisce prontamente davanti alla frullata di Chris Froome, che crea un quartetto con il suo luogotenente Poels, il lucano della Bahrain e il vincitore del Giro 2017. Yates si ritrova attardato con gli Astana davanti a sé e a momenti il gregario di Froome rischia pure di sbagliare strada. Miguel Angel Lopez arriva al traguardo seguito da un ottimo Pozzovivo, Dumoulin e Froome. A 28 secondi un esausto Simon Yates.

Giro d’Italia 2018 Tappa 18: le classifiche

Arrivo di tappa:

1 GER SCHACHMANN Maximilian QUICK-STEP FLOORS 4h 55’ 42”
2 ESP PLAZA Ruben ISRAEL CYCLING ACADEMY 0’ 10”
3 ITA CATTANEO Mattia ANDRONI GIOCATTOLI-SIDERMEC 0’ 16”
4 GER PFINGSTEN Christoph BORA – HANSGROHE 01’ 10”
5 ITA MARCATO Marco UAE TEAM EMIRATES 01’ 26”
6 DEN MORKOV Michael QUICK-STEP FLOORS 01’ 36”
7 RUS KUZNETSOV Viacheslav TEAM KATUSHA ALPECIN 01’ 52”
8 NED VAN EMDEN Jos TEAM LOTTO NL – JUMBO 03’ 22”
9 ITA TURRIN Alex WILIER TRIESTINA – SELLE ITALIA 03’ 29”
10 ITA BALLERINI Davide ANDRONI GIOCATTOLI-SIDERMEC 05’ 09”
11 COL LOPEZ MORENO Miguel Angel ASTANA PRO TEAM 10’ 48”
12 ITA POZZOVIVO Domenico BAHRAIN – MERIDA 11’ 03”
13 NED DUMOULIN Tom TEAM SUNWEB 11’ 03”
14 GBR FROOME Chris TEAM SKY 11’ 03”
15 NED POELS Wout TEAM SKY 11’ 07”

Classifica Maglia Rosa:

1 GBR YATES Simon Philip MITCHELTON – SCOTT 75h 06’ 24”
2 NED DUMOULIN Tom TEAM SUNWEB 0’ 28”
3 ITA POZZOVIVO Domenico BAHRAIN – MERIDA 02’ 43”
4 GBR FROOME Chris TEAM SKY 03’ 22”
5 FRA PINOT Thibaut GROUPAMA – FDJ 04’ 24”
6 COL LOPEZ MORENO Miguel Angel ASTANA PRO TEAM 04’ 54”
7 AUS DENNIS Rohan BMC RACING TEAM 05’ 09”
8 ESP BILBAO LOPEZ DE ARMENTIA P. ASTANA PRO TEAM 05’ 54”
9 ECU CARAPAZ Richard MOVISTAR TEAM 05’ 59”
10 AUT KONRAD Patrick BORA – HANSGROHE 07’ 05”


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