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A2 F – Elite, Grattarola “chiama” le compagne: “è ora di sfatare il tabù trasferta”

A2 F - Elite, Grattarola "chiama" le compagne: "è ora di sfatare il tabù trasferta"

È una stagione straordinaria quella di Marta Grattarola, capitano dell’Elite Basket Roma in serie A2. Lo dicono le statistiche, una fra tutte: è suo l’undicesimo posto nella classifica delle marcatrici. Ma soprattutto lo dice il suo impatto da leader sulla squadra e sulle partite: la sua firma è stata chiarissima in tutte le vittorie fin qui ottenute dalla squadra romana.
La categoria l’avevi già affrontata qualche anno fa e avevi dimostrato che era la “tua”. Ma in questa stagione le tue prestazioni sono state finora sopra le righe. Come vivi questo bel momento?

Erano due anni che desideravo con tutta me stessa di tornare a giocare in A2, aspettavo fiduciosa l’occasione per potermi rimettere in gioco in un campionato così stimolante. Quindi sono semplicemente felice che la società mi abbia dato questa possibilità e credo che la mia felicità stia diventando la mia grinta e la mia voglia di fare sempre meglio partita dopo partita.

C’è una evidente differenza nel rendimento della squadra tra casa e trasferta. È il Pala Colle che è magico o non vi piace andare in giro?

Giocare in casa è sicuramente più facile per tanti fattori: il pubblico, i punti di riferimento in campo, la complicità con i canestri. Certo è che ad un certo punto arriverà il momento di sfatare il tabù delle trasferte perché abbiamo bisogno di guadagnare qualche punto anche fuori casa.

Oggettivamente fino ad ora è difficile capire quali sono veramente le vostre potenzialità. Dove può arrivare Elite secondo te?

Il bello delle squadre giovani è che non sai mai fino a dove riusciranno a spingersi. È vero che questo comporta la possibilità di qualche passo falso come la trasferta ad Orvieto ma crescendo cercheremo di ridurre gli errori al minimo e sono sicura che potremo toglierci delle belle soddisfazioni.

Se dovessi dare un consiglio alle ragazze giovani che vogliono arrivare in serie A, uno solo, quale sarebbe?

L’importante è crederci sempre, lavorare duro in ogni allenamento e spingersi oltre i propri limiti. Solo in questo modo si possono raggiungere certi risultati, perché dove non arriva il talento devono arrivarci la grinta, il cuore e la determinazione.

In campo vai a una velocità doppia rispetto anche alle ragazzine. Quanto è importante curare il proprio fisico per restare ad alto livello?

La preparazione atletica durante il campionato per me è fondamentale, nei richiami atletici settimanali cerco sempre di dare il massimo arrivando a fine allenamento con la sensazione di non sentirmi più le gambe dalla fatica ma in partita poi mi ritrovo tutto, sento che potrei correre anche oltre i 40 minuti. 


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