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    De Sanctis: “Festa a Fano per un anno speciale”

    “Alla conclusione di una stagione interminabile, perché non ci siamo fermati un attimo da fine aprile, quando abbiamo ripreso, abbiamo portato a termine tutti i campionati promozionali e di alto livello di tutte le specialità”. Il presidente della Fib, Giunio De Sanctis, è orgoglioso. La sua Federazione è stata fra le prime a rimettersi in movimento durante la pandemia, pur avendo pagato un prezzo molto alto.

    “Abbiamo iniziato il cammino per Parigi 2024 per quanto riguarda la Boccia Paralimpica, abbiamo portato avanti una manifestazione molto innovativa, bella come la Coppa Italia per club della Raffa. Ora ci aspetta l’evento di Terni, il più importante, perché sperimentale e perché a contendersi il Master, come nel tennis ci saranno i primi sedici giocatori e le prime sei giocatrici che durante l’anno hanno raggiunto la classifica migliore. Pertanto, dal momento che l’Italia nella Raffa è leader nel mondo il livello è quello di un vero e proprio Mondiale. Si giocheranno due partite di seguito a otto punti e in caso di parità tiri ai pallini, che è l’aspetto più adrenalinico, più emozionante, come i calci di rigore. Si giocherà su un campo soltanto, come nel tennis. La grande novità è il Var, dove per la prima volta lo sperimenteremo proprio per dare un segnale che noi siamo una Federazione seria, non possiamo essere sempre alla mercè di giocatori, arbitri, o non assistiti dai mezzi elettronici. Ci sarà il monitoraggio dei segni con un piccolo regolamento dove spetterà anche all’atleta avere la possibilità di poterlo richiedere”.

    “E il culmine dell’anno – spiega ancora De Sanctis- sarà il Premio FIB Marche (18 dicembre a Fano), preceduto da consulta del territorio di tutti i presidenti regionali e dal Consiglio Federale per l’approvazione del bilancio 2022, nonostante siamo in attesa del budget che dovrà assegnarci Sport e Salute. Al momento non abbiamo ancora ricevuto nulla, non sappiamo nulla dei criteri che verranno adottati a riguardo, quindi brancoliamo nel buio ancora una volta. Anche se è stata deliberata la proroga dei bilanci federali, io voglio avvalermene, non voglio che la Fib vada in esercizio provvisorio e quindi sto aspettando che ci diano indicazioni precise sull’esatto importo su cui poter contare per il 2022. Dopo tutto quello che abbiamo sofferto e, soprattutto, non avendo ricevuto quest’anno il contributo aggiuntivo (ex legge dello Stato per il 32% delle entrate), siamo in attesa della risposta più importante per programmare l’anno 2022. Vedremo quello che succederà”.

    De Sanctis è da sempre molto attivo sul piano della politica sportiva, frutto di una lunga esperienza prima come atleta poi da dirigente ai massimi livelli. “A fronte di tutto questo, continua il momento di estrema confusione, di estrema incertezza con tutte le istituzioni. Ultimo caso eclatante, che non ci lascerà immobili e quindi non staremo ad aspettare o subire, è il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri con il quale verranno erogati dei fondi a ristoro delle società che hanno proceduto a sanificazioni ad attività di prevenzione, in ragione della pandemia. Quindi società che si sono dimostrate all’altezza della grave situazione, ma affrontando importanti costi a riguardo. Non ci sono le Federazioni non olimpiche nell’assegnazione dei contributi per un totale di 86 milioni di euro. Le nostre società,

    secondo il decreto, sono figlie di un dio minore: questo è qualcosa di gravissimo nello sport che eguaglia tutto. Ho avvisato il sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, che si sta confrontando con i presidenti del Coni e del Cip, anch’essi da me avvertiti. Mi sono già sentito con gli altri colleghi delle Federazioni non olimpiche. Addirittura ci sono gli Enti di promozione che fanno attività olimpica o paralimpica e l’assurdo è che una Federazione come la mia, che pratica l’attività della Boccia paralimpica, venga esclusa per l’attività dei normodotati e venga presa in considerazione per l’attività dei disabili”. De Sanctis si farà sentire anche nel prossimo consiglio nazionale del Coni, il 16 dicembre. LEGGI TUTTO

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    De Sanctis: “Proveremo la Var anche nelle bocce”

    Ci siamo, la grande stagione delle bocce si sta per chiudere. “Abbiamo prolungato l’annata-spiega Marco Giunio De Sanctis presidente della Fib-proprio a causa della pandemia. La nostra è una delle Federazioni più grandi e più intense a livello di attività per cui il lavoro è incessante, come sono incessanti le manifestazioni che si svolgono settimanalmente. E stiamo per concludere la stagione con altri eventi importantissimi”.Quali, presidente?“I Campionati italiani Assoluti unificati, che comprendono tutte le specialità della Raffa ed alcune del Volo e della Petanque. In sostanza è l’unico campionato attualmente unificato in programma nel nostro splendido centro tecnico federale dell’Eur. La manifestazioni paralimpiche è giusto che al momento vengano gestite autonomamente, in quanto troppo peculiari”.Poi, c’è Terni…“Certo, un evento di straordinaria importanza che è lo scontro finale tra i grandi campioni e campionesse dell’anno della Raffa, che si svolgerà appunto a Terni il 4 e 5 dicembre, con una formula molto spettacolare, ovvero due partite agli otto punti e tiri ai pallini in caso di parità, disputate su una corsia soltanto, come accade nel tennis. E soprattutto in quella occasione sperimenteremo una sorta di Var, uno strumento elettronico a disposizione degli arbitri per il controllo delle linee, un problema annoso e mai risolto in tantissimi anni”.Il 18 dicembre infine, grande festa nelle Marche.“Sì, a Fano: è il quarantennale del Premio Fib Marche, altro evento clou della stagione. Non l’abbiamo celebrato nel 2020 a causa della pandemia, ma quest’anno abbiamo ritenuto di poterlo svolgere perché c’è il riscontro dei risultati tecnici che servono per premiare il miglior atleta, il miglior tecnico, il miglior dirigente, il miglior arbitro, il miglior giornalista, il miglior sponsor. Il Premio Fib Marche verrà preceduto da consulta e consiglio nazionale il giorno prima. Sarà anche un modo per farsi gli auguri di Natale, quindi riunirsi con tutta la famiglia, la dirigenza nazionale e territoriale”.Ma ci sono anche aspetti negativi, purtroppo.“Sì, a fronte di tutto questo, mentre il Cip ha già deliberato il budget del 2022, siamo in attesa di Coni e Sport e Salute, che per ora tace. C’è stata la proroga al 31 gennaio per la presentazione dei preventivi, ma io non vorrei attendere quel periodo perché vorrebbe dire andare in esercizio provvisorio. Pertanto vorrei godermi le feste natalizie insieme alla Federazione con il budget approvato. Speriamo che nella prima settimana di dicembre questo possa avvenire e che il cda di Sport e Salute possa deliberare, ma soprattutto che non ci siano sconvolgimenti di sorta, perché la pandemia ha già creato tanti disagi determinando enormi penalizzazioni, sia a livello di decremento del numero di tesserati e affiliati, sia sotto il profilo economico, oltre alla tanta sofferenza patita dalla nostra federazione per le molteplici perdite di tesserati. Vorrei che almeno le risorse economiche, non essendoci il contributo aggiuntivo quest’anno, sulla base delle entrate per scommesse lecite (circa 90 milioni per gli organismi sportivi 2020), auspico che almeno il contributo annuale sia quantomeno quello dello scorso anno”.

    Presidente, lei fa parte della commissione contributi del Coni…“Sicuramente non potremo incidere per quest’anno ma sarà per il futuro. Stiamo cercando di far comprendere ancora una volta quanto il sistema non funzioni. O si divide, come detto già tante volte, lo sport di alto livello delegato interamente al Coni come vigilanza e come erogazione dei contributi, dallo sport di base, sport sociale e promozionale, delegato dal governo a Sport e Salute, o non si arriverà da nessuna parte, perché c’è soltanto confusione di ruoli e di competenze. Pertanto siamo in attesa. Sono a conoscenza che il presidente del Coni Giovanni Malagò ha proposto che sia il Coni a formulare l’entità dei contributi e il governo, attraverso Sport e Salute, ad erogarli: è una soluzione che momentaneamente può soddisfare, ma la migliore è quella che io ho propongo da tempo, vale a dire la separazione dei contributi perché nessuno può pensare a tutto. La competenza per l’alto livello deve restare necessariamente al Coni, non possiamo andare a parlare con Enti o organismi che non siano il Coni. Non si capisce perché il Cip mantenga le competenze e il Coni no, e d’altro canto posso capire che il Coni non può pensare anche allo sport scolastico, allo sport di base, allo sport sociale”. LEGGI TUTTO

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    De Sanctis: “Elezioni Coni, cari candidati dove sono i programmi?”

    Il presidente della Federazione Italiana Bocce spiega: “La riforma dello sport deve partire dall’interno, la dobbiamo fare noi, non subirla. Questo quadriennio sarà transitorio”  

    Presidente De Sanctis, il 13 maggio a Milano, ci saranno le elezioni del Coni: cosa si aspetta?   

      

    “Ritengo che questo quadriennio sia transitorio – spiega il presidente della FIB – perché ci sono quattro candidati per la presidenza, un numero a mio avviso eccessivo. Personalmente, non considero la candidatura di Chimenti, visto il grandissimo rapporto d’amicizia con il presidente Malagò. Al di là della forma, quindi, per me i candidati sono tre. Tra questi, una candidata (la Bellutti, ndr) non ha portato avanti la campagna elettorale nel modo richiesto, ma ha soltanto inviato una lettera, che io ho ricevuto venerdì scorso. Di conseguenza si è parlato poco di questa candidatura. Si parla molto del candidato Renato Di Rocco, che non ha la stessa storia da atleta della Bellutti, straordinaria campionessa, ma ha un curriculum dirigenziale di lungo corso, essendo stato Segretario Generale e dirigente del Coni e per tanti anni il presidente di una Federazione importante, quale è quella del ciclismo. Per cui ritengo Di Rocco la vera alternativa al presidente uscente Malagò, che avrebbe l’ultimo mandato da effettuare. Mi aspetto sempre dei programmi, che ancora non vedo: sono abituato che, quando una persona si candida, lo debba fare attraverso un programma. Senza ho difficoltà ad esprimermi e a scegliere, perché in questo momento, con tutto quello che è avvenuto, con la confusione e la sovrapposizione di competenze generata dalla legge di riforma del 2018, mi sarei aspettato dei precisi punti programmatici, proprio perché sostengo da tempo, come ho ribadito più volte in Consiglio Nazionale, che la riforma dello sport debba partire dall’interno. Siamo noi che dobbiamo predisporre un testo per una nuova governance sportiva e riformare quanto sia necessario riformare”.  

    Cosa significa?   

    “Significa che il Coni debba riappropriarsi delle proprie competenze in materia di alto livello e preparazione olimpica. Poi si deve dare importanza al Dipartimento dello Sport oppure a Sport e Salute per quanto riguarda lo sport per tutti, il settore scuola, lo sport sociale e di base, quale benessere per tutta la comunità, seguendo le linee del delegato allo Sport dal Governo. Pertanto, questa riforma va assolutamente portata avanti dal Coni e dalle Federazioni Sportive Nazionali, cercando di fornire risposte concrete agli accorpamenti tra discipline sportive, alla definizione certa della natura pubblica o privata delle Federazioni, alla riduzione dei componenti del Coni, riaccordando la centralità alle Federazioni Sportive. In questo momento non è facile scegliere il futuro board del Coni, sia per il depotenziamento di funzioni e competenze dell’ente olimpico, sia per la mancanza di tempi di riforma essenziali per il futuro dello sport italiano. C’è ancora molta confusione, per cui noi dobbiamo scegliere i dirigenti migliori che facciano il bene dello sport nel suo momento più difficile, aggravato dalla pandemia”.  

    Presidente, dal Cip, ente al quale lei è molto affezionato, cosa si aspetta?  

     “Credo che ancora una volta non ci siano candidati per la presidenza, anche perché non è facile sostituire l’attuale presidente Luca Pancalli. Anche per il Cip credo che sia un quadriennio fondamentale per completare l’organizzazione e le strategie di politica sportiva del CIP da quando, nel 2017, è divenuto ente di diritto pubblico con occhio particolare all’attività di avviamento allo sport. Ci sono ancora pochi tesserati disabili, rispetto al potenziale che si potrebbe avere, nonostante i grandi risultati ottenuti in questi anni dal Comitato Paralimpico. Un movimento che richiede necessariamente un ricambio dirigenziale a tutti i livelli, obiettivo molto più difficile da raggiungere rispetto, vista la complessità della materia”.  

    Le elezioni sono più tranquille al Cip?  

     “Le elezioni sembrano più tranquille di quelle del Coni, anche perché il Cip ha mantenuto tutte le sue competenze rispetto a quelle del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ero intenzionato a candidarmi nella Giunta Nazionale del Cip, ma sono stato impossibilitato per motivi di opportunità. Ho ritenuto di attendere ancora quattro anni, considerato che credo nell’etica dello sport”.  

      

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    Coronavirus, Pellegrini: “Prima notte senza febbre, ma ho perso gusto e olfatto”

    ROMA – Quarto giorno di quarantena per Federica Pellegrini dopo aver contratto il Covid-19. La campionessa di nuoto, da quando ha scoperto di essere stata contagiata, ha deciso di registrare una sorta di “diario” su Instagram in cui memorizza tutte le sue impressioni e aggiorna i suoi fan sulle sua condizioni di salute, giorno per giorno.Altri Sport LEGGI TUTTO

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    Superbike, Estoril: Rea sempre più nella storia, 6° titolo mondiale consecutivo

    ESTORIL (Portogallo) – Un autentico cannibale delle due ruote. Non può essere definito altrimenti Jonathan Rea, che entra sempre più nella storia del motociclismo conquistando il suo sesto titolo consecutivo nel campionato del mondo superbike. Al 33enne pilota nordirlandese (Kawasaki Racing Team WorldSBK), nato a Ballymena, cittadina di 30mila abitanti a 40 chilometri a nord-ovest di Belfast, basta piazzarsi al quarto posto in gara 1 del Round Pirelli di Estoril per iscrivere ancora una volta il proprio nome nel Mondiale delle derivate di serie dopo il ritiro di Scott Redding (Aruba.it Racing – Ducati) dopo appena cinque giri a causa di un problema tecnico.Razgatlioglu vince gara 1, a Rea basta il 4° postoE dire che la giornata sul tracciato portoghese era iniziata malissimo per Rea, finito a terra nella Superpole, proprio come il rivale Redding, suo inseguitore in classifica. A tagliare il traguardo per primo è il turco Toprak Razgatlioglu (Pata Yamaha WorldSBK Official Team), che parte bene dalla pole position e conserva al meglio la prima posizione per andare a vincere la sua seconda gara della stagione dopo quella conquistata a inizio anno in Australia. Insieme a lui salgono sul podio anche Chaz Davies (Aruba.it Racing – Ducati) e lo statunitense Garrett Gerloff (GRT Yamaha WorldSBK Junior Team), che si mette alle spalle Rea, quarto ma capace di un nuovo record per gli annali. E pazienza se dovrà attendere ancora per festeggiare il suo 100° successo: i suoi straordinari numeri dicono 99 vittorie su 301 gare disputate e qualcosa come 185 podi (oltre il 60%). L’ordine d’arrivo vede poi in quinta posizione Haslam, seguito da Lowes, Rinaldi e Forés, nono Baz con a completare la top ten Sykes. LEGGI TUTTO

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    Covid, la quarantena di Federica Pellegrini: “Va molto meglio, inizia il conto alla rovescia per il tampone”

    VERONA – Federica Pellegrini prosegue la battaglia contro il Covid e con una sorta di diario tiene aggiornati i suoi fan attraverso i social. Dopo le lacrime con le quali aveva reagito alla notizia della positività, la campionessa veneta sembra aver ritrovato il giusto spirito e spera di chiudere prima possibile questa spiacevole parentesi. “Terzo giorno di quarantena, notte così così, con 37.7 di febbre, mi sembrava che mi stessero trapanando la testa. Mi sono svegliata che ero tutta sudata, ho preso la tachipirina e dopo essermi cambiata mi sono rimessa a letto. Adesso va molto meglio, sia di testa che di gola che di tosse. Mi sono appena misurata la temperatura, è scesa a 36.2. Molto bene”. Questa la storia pubblicata dalla Divina su Instagram, direttamente dal proprio letto assieme ai suoi due cani. “Anche a livello di dolori mi sembra che vada molto molto meglio – spiega ancora la fuoriclasse del nuoto azzurro – Dai, ho meno problemi: una settimana di attesa e dovrò rifare il tampone. Inizia il conto alla rovescia”.Altri Sport LEGGI TUTTO

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    Nuoto, Benedetta Pilato fa il nuovo record italiano nei 50 rana in vasca corta

    BUDAPEST – Nuovo record italiano nei 50 rana. A realizzarlo è stata la vice campionessa mondiale, campionessa europea e mondiale juniores e già primatista italiana della specialità in vasca lunga e corta, Benedetta Pilato. L’impresa della quindicenne di Taranto è avvenuta alla Duna Arena di Budapest nel primo round dell’International Swimming League.Record su recordL’azzurra porta il record italiano assoluto dei 50 rana in vasca da 25 metri sul 28″97. Il primato precedente era sempre suo, con 29″32, fissato a Glasgow il 4 dicembre 2019 in occasione della medaglia d’oro vinta agli europei. Nella gara di Budapest l’italiana, prima donna del nostro paese a infrangere il muro dei 29 secondi, si è classificata seconda dietro alla statunitense Lilly King, campionessa olimpica dei 100 e due volte mondiale dei 50, nonché primatista mondiale in 29″40. La 15enne allenata da Vito D’Onghia, tesserata con il CC Aniene, al Sette Colli post lockdown, il 12 agosto scorso, aveva già migliorato il proprio record nazionale dei 50 rana in vasca lunga col tempo di 29″85. Con questo tempo Pilato migliora anche il record del mondo juniores. LEGGI TUTTO

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    Canottaggio, 89 azzurri in isolamento dopo gli Europei

    ROMA – Ottantanove persone in quarantena, tra atleti, staff tecnico, dirigenti e media al seguito. Questo il bilancio della spedizione del canottaggio azzurro al ritorno dalla Polonia, dove si sono svolti gli Europei di Poznan. Pure con successo, riportando a casa undici medaglie con le 21 barche schierate alla partenza, di cui 17 arrivate in finale. Finita la trasferta i componenti della spedizione si sono divisi tra le varie città di residenza, sottoponendosi ai tamponi necessari dopo il rientro da alcuni Paesi “monitorati”. Due atleti che presentavano sintomi, ma di cui non è stata rivelata l’identità, sono risultati positivi al tampone, avviando l’inevitabile isolamento fiduciario per tutti i partecipanti al viaggio in Polonia.La bolla di SabaudiaLa nazionale aveva preparato questi Europei, particolrmente importanti nell’anno in cui sono saltate le Olimpiadi, creando una “bolla” nel centro di Sabaudia, per limitare al massimo i rischi legati alla convivenza di un gruppo imponente. Per gli Europei di Poznan sono partiti 39 atleti senior (uomini e donne), 14 della categoria pesi leggeri, 9 del pararowing. E ancora: 21 componenti dello staff tecnico, 4 rappresentanti dei media (ufficio stampa, fotografi), due dirigenti tra i quali il presidente Giuseppe Abbagnale. In totale, 89 membri del team Italy. Dalla Polonia arrivavano notizie confortanti sull’organizzazione dell’evento: campionati a porte chiuse, badge per permettere l’ingresso solo alla ristretta cerchia degli accreditati.I quattro ori e la brutta sorpresaSe l’Italia si è presentata come la nazione con più barche al via (21), una dimostrazione di forza è arrivata anche dal medagliere nel quale gli azzurri si sono piazzati secondi dietro l’Olanda con 11 medaglie: 4 ori, 5 argenti e 2 bronzi. Tra le specialità inserite nel programma olimpico di Tokyo, sono state conquistate 6 medaglie tra le quali un oro nel doppio pesi leggeri maschile Oppo-Ruta. All’insegna della sicurezza il comportamento da tenere fuori gara, con atleti e tecnici dotati di mascherine Ffp2. Qualche dubbio però è venuto al momento di salire sulle navette dell’organizzazione, spesso pieni di partecipanti di tutte le nazioni, talvolta senza mascherina.Il ritorno in ItaliaConclusi gli Europei l’11 ottobre, gli 89 di Poznan si sono divisi tra le varie città dove si sarebbero svolti i tamponi per tutta la delegazione. Nel frattempo però sono arrivate le prime notizie di positività in alcune nazionali che avevano gareggiato agli Europei. Anche l’Italia si è presto aggiunta a questa lista, con i due atleti positivi che nonostante febbre e perdita di sapore stanno complessivamente bene. Ma la conseguenza naturale dei test è stato l’isolamento fiduciario per tutti quelli che erano entrati in contatto con i positivi. Ironia della sorte, nessuno potrà partecipare ai campionati italiani in programma da oggi a Varese.Positivo anche Mencarelli, tecnico di nuoto e pentathlon modernoNel bollettino quotidiano degli sportivi contagiati è finito nel frattempo anche Alessandro Mencarelli, allenatore, tra gli altri, di Luca Dotto quando l’azzurro conquistò l’argento mondiale nei 50 sl a Shanghai e oggi tecnico della nazionale di pentathlon moderno. Il coach è positivo asintomatico, come la moglie. I tre atleti che allena (Vendrame, D’Angelo e Ferraioli) sono in isolamento in attesa di fare il tampone. Mencarelli venerdì si era messo in isolamento in attesa del tampone che ha poi rilevato la positività. LEGGI TUTTO