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    Wolff, clamorosa rivelazione sul futuro di Verstappen! E su Hamilton…

    Per Toto Wolff l’inizio di 2024 non è stato decisamente esaltante. Tra l’addio di Lewis Hamilton alla Mercedes e la ricerca di un sostituto all’altezza, oltre alle prestazioni non incoraggianti della nuova W15, il team principal ha analizzato il periodo sicuro di avere un piano per tornare al meglio. In un’intervista per Fox Sports Australia Wolff ha dichiarato: “Abbiamo un sedile libero e siamo l’unico dei top team ad averlo, a meno che Verstappen non decida di lasciare la Red Bull. Dipende da quello che deciderà di fare Max. È lui la nostra prima scelta, tutti quanti vediamo quali sono i suoi livelli di performance. Ma non voglio neanche ignorare gli altri perché abbiamo una vasta scelta che va da un profilo molto giovane e super talentuoso fino a qualcuno di più vecchio ma molto esperto. La decisione non verrà presa nelle prossime settimane o nel prossimo mese, credo durante l’estate”. LEGGI TUTTO

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    F1, Leclerc: “Sainz sta parlando con diversi Team Principal”

    Il recente vincitore del Gran Premio d’Australia non ha un sedile per la prossima stagione. Il suo posto in Ferrari sarà preso da Lewis Hamilton. Lo spagnolo però ha già diverse opzioni per il 2025, stando a Charles Leclerc e Lando Norris.Carlos Sainz | credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    “Penso che nel paddock tutti conoscano il valore di Carlos, ed è per questo che ho detto molte volte che non sono troppo preoccupato per il suo futuro, perché sono sicuro che molti, molti Team Principal stanno parlando con lui”. Sono state queste le parole di Leclerc, al termine della gara di Melbourne.
    Il pilota monegasco della Ferrari ha poi aggiunto: “Sono sicuro che avrà molte opportunità e dovrà solo fare la scelta migliore per la sua carriera”.
    Sulla stessa linea anche Lando Norris, suo compagno in McLaren che, durante la conferenza stampa piloti post-gara australiana, ha affermato: “Penso che Charles abbia detto bene, ad essere onesti. Penso che per chi lo conosce, sa cosa è capace di fare”, riferendosi ovviamente allo spagnolo.

    Chris Horner, Toto Wolff e Alessandro Alunni Bravi. Sono almeno questi i tre Team Principal che hanno parlato con l’attuale pilota Ferrari. “E’ un Top Driver”, ha recentemente detto il numero uno della Sauber che diventerà Audi dal 2026. Bravi ha poi però anche aggiunto: “Per avere una pilota top dobbiamo avere una macchina all’altezza”. LEGGI TUTTO

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    F1, Hakkinen: “Nel 1999, Schumacher non voleva che Irvine vincesse”

    Mika Hakkinen Italian GP, Monza 5-8 September 2019

    Quest’anno ricorrono i 25 anni dalla sofferta seconda vittoria mondiale di Mika Hakkinen nel Campionato del Mondo F1 1999 contro la Ferrari di Eddie Irvine e Michael Schumacher. In un’ampia serie di interviste rilasciate in esclusiva a PlanetF1.com, il pilota finlandese ha raccontato l’intera storia di quella drammatica stagione.
    Nella prima metà della stagione, Hakkinen e la McLaren hanno affrontato la sfida di una Ferrari molto competitiva con Michael Schumacher, ma il campionato è cambiato quando il pilota tedesco si è rotto una gamba in un incidente nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone, ottavo appuntamento in un calendario che prevedeva 16 gare.
    Prima delle ultime due gare, in Malesia e Giappone, la classifica mondiale pilota vedeva Hakkinen a quota 62 punti e Irvine a sole due lunghezze dietro il finlandese.
    Mika Hakkinen – 62 punti
    Eddie Irvine – 60 punti
    In vista della penultima gara del campionato, Schumacher ebbe il via libera per tornare nell’abitacolo della sua Ferrari. Pur essendo fuori dalla contesa per il titolo, Schumacher avrebbe aiutato Irvine per cercare di aiutare il suo compagno di squadra a vincere il titolo per la Ferrari. E così successe che l’irlandese vinse davanti al compagno di squadra e al rivale per il titolo. La classifica, ad una sola gara dalla fine del mondiale, vedeva quindi Irvine in testa con 70 punti e 4 di vantaggio su Hakkinen.
    Eddie Irvine – 70 punti
    Mika Hakkinen – 66 punti
    Nell’ultima gara in Giappone, il finlandese doveva puntava alla vittoria. In qualifica, Hakkinen non riuscì a fare quello che aveva fatto in tante occasioni nel corso dell’anno, visto che la pole position gli sfuggì di mano: Schumacher ebbe la meglio per tre decimi di secondo. Coulthard e Frentzen conquistarono la seconda fila, con Irvine staccato di oltre un secondo in quinta posizione.
    Al via alla gara, Hakkinen balzò in testa alla corsa davanti a Schumacher, dopo che il pilota tedesco provò a fare le sua classica mossa per cercare di bloccare Hakkinen.
    Si trattava di una situazione insolita per Hakkinen, che gareggiava contro Schumacher nonostante il suo vero rivale per il titolo fosse Irvine, ma il finlandese non si preoccupò delle posizioni e si concentrò nel portare a casa la vittoria. Questa fu facilitata dal fatto che Schumacher non volesse davvero aiutare Irvine a vincere il titolo e a prendersi tutta la gloria di essere il primo campione piloti Ferrari dal 1979.
    “Non ero preoccupato perché sapevo che Michael non mi avrebbe fatto fuori”, ha detto Hakkinen a PlanetF1 poi ha anche aggiunto: “Potevo fare manovre molto aggressive, qualsiasi cosa, ma lui non mi avrebbe eliminato perché lo avrebbe messo in una luce incredibilmente negativa. E sapevo che Michael non voleva che Eddie diventasse campione del mondo”.

    Hakkinen ha poi anche rivelato: “Sono sicuro che, in cuor suo, era felice che io vincessi il titolo. Sentivo che c’era un grande rispetto reciproco nelle aree in cui eravamo bravi. Credo che Michael fosse anche fiducioso che la Ferrari avrebbe costruito una vettura in grado di eguagliare le prestazioni che stavamo ottenendo con la nostra auto”.
    La gara si chiuse con la vittoria di Hakkinen (10 punti) davanti a Schumacher (6) e Irvine (4). Questo permise al finlandese di sopravanzare in classifica l’irlandese e di conquistare il suo secondo titolo mondiale.
    Mika Hakkinen – 76 punti
    Eddie Irvine – 74 punti
    La classifica mondiale piloti F1 1999 LEGGI TUTTO

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    F1, Enigmi dall’Australia: Ferrari quasi un minuto davanti a Red Bull

    È arrivata la prima vittoria stagionale della Ferrari, ma la notizia, la vera notizia, è che invece a non essere arrivata nemmeno al traguardo è stata l’imbattibile Red Bull di Max Verstappen.

    Quando il gatto non c’è i topi ballano si dice, ebbene ci sono volute ben 43 gare di pazienza affinché il gattone olandese si allontanasse per un po’ dalla tana, lasciando spazio e briciole ai poveri topolini.
    E allora nella Domenica delle Palme la Palma d’oro va ai due ragazzi in rosso, braccati a loro volta dai due ragazzini terribili in arancio. In Australia l’esiliato Sainz e l’infastidito Leclerc sono stati capaci di massimizzare il risultato facendo risorgere la Ferrari una settimana prima di Pasqua.
    Ma parlare di resurrezione non è del tutto corretto, il progetto di Vasseur è buono e sta raggiungendo pian piano la sua identità. La Red Bull resta lontana e questa doppietta ha la forma, ma non il gusto illusorio di quella ottenuta due anni fa, quando il doppio colpo Ferrari in Bahrain fu un miraggio, una promessa non mantenuta rimasta incastonata tra le sfumature rossastre del tramonto desertico.
    Forse però non è la Red Bull, in quanto scuderia, a essere così lontana, ma piuttosto la Red Bull di Max. Ferrari sembra essere una seconda forza a sandwich tra due dimensioni diverse: da un lato il binomio inarrivabile Max-Bull, dall’altro la Red Bull umana e battibile del messicano Perez.Sì perché in mano al Checo, il razzo disegnato da Adrian Newey, sembra assomigliare più a un fuoco d’artificio. Ferrari e McLaren in Australia hanno ribaltato il mondo, demolendo Perez. Ma non solo, fa ancora più specie pensare che il secondo pilota di Ferrari (per di più uscente e convalescente) abbia distaccato il messicano di oltre 56 secondi.

    Questo distacco rimane un mistero, il più grande mistero del weekend, che è difficile giustificare anche considerando il gap di talento che separa Perez da Verstappen.Forse la Ferrari in Australia, anche con Max in pista, avrebbe vinto, di questo non ne avremo mai la certezza, ma pensare a un distacco del genere tra Carlos e Max sembra molto più di una semplice utopia.
    Oltre a queste riflessioni, a pensarci bene, la Ferrari sembra essere facile da guidare e comprendere (forse anche più della Red Bull), dal momento che chiunque sia salito a bordo della rossa ha sempre ben figurato.Una settimana fa è toccato al giovane Bearman che, montato all’improvviso sulla SF-24, è andato subito forte. Questo weekend ci ha pensato Sainz, vincendo il Gran Premio da convalescente ed eclissando il Predestinato Leclerc, secondo, seppur sottotono. E se Charles, il pilota più talentuoso, lontano dalla sua forma ottimale è capace di piazzarsi in P2, mettendo a segno il secondo giro veloce consecutivo nelle ultime due gare, c’è solo da ben sperare per il futuro.Nel mentre Hamilton gongola dal box della tormentata Mercedes, sorridendo di fronte alle immagini dei ferraristi festanti.
    Ora, con tutta probabilità, già dal weekend di Suzuka, tutto tornerà alla normalità, come successe lo scorso anno dopo la vittoria di Sainz a Singapore. Ma la domande sono sempre quelle: Perez è cotto e vale quanto un Sargeant qualunque? Come fa Max a rendere la Red Bull imbattibile, quando la stessa vettura è capace di subire un distacco così abissale?
    Magari un Carlos Sainz in Red Bull nel 2025 potrebbe darci qualche risposta, per ora resta una suggestione, vedremo… LEGGI TUTTO

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    Audi, presentata a Milano la nuova A3 allstreet

    Il mondo sogna le auto italiane: ecco le più cercate
    Audi A3 allstreet: come è fatta e quanto costa
    La nuova Audi A3 allstreet è una versione crossover della berlina compatta. Una delle caratteristiche distintive di questa versione è il suo aspetto da off-roader, accentuato dalle protezioni esterne in plastica lungo la carrozzeria e dalle barre al tetto nere, dall’aumento dell’altezza da terra di 30 mm e dall’escursione superiore degli ammortizzatori (15 mm in più), che consentono alla vettura di affrontare meglio le irregolarità della strada. Modifiche significative anche negli pneumatici su cerchi da 17 pollici – con spalla maggiorata – e nella differente posizione di guida con 3 centimetri in più che cambiano il punto di vista sulla strada. Nel design, oltre alle protezioni esterne e alle barre al tetto, la A3 allstreet si distingue per la sua calandra priva di cornice e con maglie a nido d’ape derivate dai modelli SUV della gamma Audi.
    La A3 allstreet offre una gamma di propoulsori che vanno dal motore benzina 1.5 TFSI da 150 cavalli e un motore diesel 2.0 TDI da 150 cavalli. Un’opzione interessante è il turbo benzina mild hybrid a 48 volt, che offre un recupero d’energia in decelerazione e fornisce un supporto aggiuntivo di coppia e potenza anche a bassi regimi.
    Per quanto riguarda la tecnologia, la A3 allstreet è dotata di un sistema di infotainment da 10,1 pollici completo di navigatore e Audi virtual cockpit plus da 12,3 pollici. Inoltre, offre una vasta gamma di sistemi di assistenza alla guida, tra cui l’assistente al parcheggio con manovre autonome, il Livello 2 di assistenza fino a 210 km/h e il supporto anticollisione per evitare ostacoli.
    I prezzi della Audi A3 allstreet partono da 39.500 euro per l’allestimento Business con il motore 1.5 TFSI, con altri livelli di dotazione disponibili, tra cui Business Advanced e Identity Contrast. 
    Chi c’era all’evento
    Gli spazi architettonici del Teatro Alcione hanno preso vita grazie alle testimonianze di personaggi che hanno trovato a Milano la loro dimensione. Francesco Mandelli, celebre attore e regista, ha offerto al pubblico una testimonianza personale sul legame con Milano, riflettendo su come innovazione e creatività abbiano plasmato la sua carriera.
    Matteo Pancetti invece, con la sua esperienza internazionale, ha segnato un altro traguardo dei suoi vent’anni di successo a Milano, con il suo concept gastronomico unico, Yapa, che incarna una miscela di sapori e sensazioni provenienti da tutto il mondo. Infine, la cantautrice Clara, reduce dalla sua partecipazione a Sanremo Giovani, ha incantato gli ospiti con la sua musica, raccontando il suo percorso di crescita artistica e personale, sottolineando l’importanza della città come fonte di ispirazione e creatività.
    Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella LEGGI TUTTO

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    GP Australia F1: l’analisi del trionfo Ferrari. Sainz un robot, Leclerc massimizza

    SAINZ Carlos (spa), Scuderia Ferrari SF-24, portrait LECLERC Charles (mco), Scuderia Ferrari SF-24, portrait during the Formula 1 Rolex Australian Grand Prix 2024, 3rd round of the 2024 Formula One World Championship from March 22 to 24, 2024 on the Albert Park Circuit, in Melbourne, Australia – Photo Xavi Bonilla / DPPIUna mattina da ricordare. La vittoria di Carlos Sainz e il secondo posto di Charles Leclerc nel Gran Premio d’Australia ha tantissimi significati e certifica ancora una volta la bontà del lavoro svolto a Maranello sotto la gestione di Frederic Vasseur. Ma da dove nasce questo successo? Andiamo a ripercorrere tutte le fasi di una gara che potrebbe non rimanere un caso isolato.
    Carlos scatta bene ma non tanto da impensierire il primo posto di Max Verstappen che, però, non scappa. Lo spagnolo sfrutta, poi, un errore del pilota Red Bull alla curva tre e rimane attaccato fino alla successiva zona DRS, riuscendo a scavalcarlo. Una prima posizione che Sainz non abbandonerà più fino alla fine della gara. Il ritiro per il guasto ai freni di Verstappen e la sua ottima gestione del graining gli permettono di amministrare il vantaggio sul suo compagno di squadra fino alla bandiera a scacchi: nell’ultimo anno e mezzo, le uniche due vittorie non targate Red Bull sono sue. Non può essere un caso.
    La corsa di Charles è maggiormente segnata dal graining e da una gestione più complicata delle sue coperture: il momento più critico per il monegasco arriva al secondo stint, il primo con le gomme dure, mai a livello di Sainz e attaccabile dalla McLaren di Lando Norris. Seconda sosta effettuata e Leclerc si ributta all’inseguimento di Carlos, stavolta con un passo migliore, riuscendo a tenere a bada Norris. Alla fine è secondo, completando una trionfale doppietta Rossa. Anche se il suo sorriso tirato a fine gara dice più di tante parole.

    La SF-24 si sta dimostrando ottima in ogni condizione di asfalto e di temperature e dà l’idea che ci sia dell’ulteriore potenziale da estrarre. Tra due settimane a Suzuka arriveranno i primi corposi aggiornamenti e, su un circuito così completo e a favore di Red Bull, si capirà davvero se la doppietta australiana sarà una meteora o una splendida realtà. Certo è che se la Rossa si confermasse vicina o addirittura superiore alle due “lattine” anche in Giappone, allora potremo divertirci un bel po’ nel proseguo della stagione. Ma anche in caso contrario, vanno fatti i complimenti alla Ferrari e ai suoi uomini per lo splendido lavoro che hanno svolto per dare a Sainz e Leclerc una macchina ora anche vincente. In attesa della definitiva prova del 9. LEGGI TUTTO